Il Lambrusco è il vitigno che dà il nome al vino. Solitamente si parla al plurale dei Lambruschi perchè ve ne sono diverse tipologie che hanno sì caratteristiche comuni, ma anche delle marcate differenze. Le tre tipologie principali che trovano il loro habitat naturale nel Modenese, sono Il Lambrusco di Sorbara, Il Grasparossa di Castelvetro e il Salamino di Santa Croce. Il Modenese è il territorio dalle tradizioni più antiche, ma anche Lambruschi come il Reggiano, il Mantovano e altri possono arrivare a livelli di alta qualità.
IL LAMBRUSCO DI SORBARA
E’ rubino chiaro, è fine ed elegante, tra i suoi profumi si evidenzia marcata la violetta, ha caratteristiche di leggerezza ma sempre sapido e piacevolmente tannico.
Il Lamabrusco di Sorbara soffre di acinellatura, cioè di un'anomalia della fioritura per pollini sterili che provoca una consistente perdita di prodotto. Questo però, come nel nobile Picolit, conferisce agli acini che si sono ben sviluppati maggior concentrazione di profumi e sapori.
La zona storica é nel nord-est di Modena tra il Secchia e Panaro. Qui siamo in pianura, ma su zone leggermente più alte rispetto alle quote altimetriche del Modenese, perchè troviamo nel terreno paleoalveoli o zone di scarico alluvionale dei fiumi. Il terreno alluvionale tra Secchia e Panaro inoltre è prevalentemente sabbioso e garantendo un buon drenaggio, rappresenta il substrato ideale per il Lambrusco di Sorbara. Il terreno è anche ricco di potassio che aiuta la pianta a conservare tutta la ricchezza dei suoi profumi.
IL GRASPAROSSA DI CASTELVETRO
E’ viola, intenso e vinoso ed ha una decisa aromaticità che ricorda le mandorle dolci. Ha buon corpo e una certa complessità nella struttura.
Il Grasparossa è così chiamato perchè in autunno si arrossa dalle foglie fino al raspo ed ai pedicelli. Il Grasparossa predilige terreni asciutti e magri, come quelli di queste prime colline verso l'Appennino ricche di terreni argillo sabbiosi con blocchi calcarei. Anche nella zona sub-collinare il raccolto si mantiene buon livello, ma occorre fare attenzione intervenendo con potature precise, perchè su questi terreni con più limo, seppur su fondo di ghiaia, la pianta diventa più produttiva e rischia di perdere in concentrazione.
IL SALAMINO DI SANTA CROCE
E’ rubino carico con orli violacei, è fresco e delicatamente acidulo, ha buona finezza e persistenza, prevalgono i profumi di frutta dolce e matura ed è di medio corpo.
Salamino di Santa Croce è una frazione del Comune di Carpi che in passato era molto attivo nel commercio di questo vino. Questo vitigno quindi prospera nel nord-ovest di Modena in tutto il Carpigiano. Qui i terreni composti in uguale misura da sabbie, limi e argille sono più fertili e generosi. La loro origine è alluvionale e siamo sui sedimenti lasciati nel tempo, dai fiumi e dai torrenti che attraversano da sud verso nord la pianura modenese.