Il Fiano è coltivato fin dall'antichità in tutta la Campania. Dalla città di Apia nella Campania Felix arrivava infatti a Roma il vino da uva apiana, che insieme al Falerno e al Caleno era molto apprezzato nei banchetti più raffinati. Plinio il Vecchio nel suo trattato Naturalis Historia ce ne parla come di un vino molto zuccherino la cui uva era gradita alle api.
Dopo alterne vicende nel corso della storia, oggi il Fiano è coltivato in tutta la Campania. Troviamo ottimi vini nel Cilento e nel Sannio, ma è l'Irpinia con la piccola docg del Fiano di Avellino a regalarci degli autentici fuoriclasse. Ci sono alcuni comuni irpini, a poca distanza l'uno dall'altro, che rappresentano dei veri e propri cru e danno vini che possono competere con i più grandi. Lapio, l'antica Apia o Cesinali, Montefredane, Summonte con le loro sabbie di origine vulcanica conferiscono ai vini profumi complessi di fiori e frutta, ma anche balsamici con note di menta e minerali con la pietra focaia, come si trova solo nei grandi bianchi della Loira. Sono vini che da giovani sono già piacevolissimi con dei golosi profumi di frutta matura, ma hanno una longevità sorprendente. Se avrete la pazienza di tenerli qualche anno in cantina vi gratificheranno con una straordinaria struttura ed eleganza. I grandi "vin de terroir" non sono solo d'oltralpe. Vi proponiamo tre esemplari dai cru più vocati.
93/100. Questo è un grande Fiano con corpo, materia, acidità tagliente e infinita sapidità. L'ingresso in bocca è di mela annurca, frutta secca, nocciole, erbe aromatiche e salvia. Poi emerge una particolare mineralità di roccia e ghiaia. Eccellente già da subito, se avete pazienza per qualche anno, continuerà a migliorare.
L'azienda ha sede a S. Michele Serino, ma le uve del Fiano provengono da Montefredane.
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25,00 €
92/100. Altro Fiano magistrale. La degustazione inizia con note di frutta bianca, pesca e mela, poi erbe aromatiche, rosmarino e profumi della macchia mediterranea, mirto, ginepro. In bocca è una sferzata al palato: freschissimo, di grande struttura e lungo, lunghissimo nel finale. Anche qui l'attesa di qualche anno permetterà lo sviluppo di grandi potenzialità. La bottiglia verrà a breve rinnovata nella sua veste grafica
Il Fiano di Rocca del Principe è coltivato a Lapio.
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20,00 €
90/100. Ciro Picariello è sempre capace di offrire prodotti convincenti: i suoi vini sono una garanzia. Il suo Fiano è anticonvenzionale e al tempo stesso tipico. Ho bevuto di recente il suo 2006: era molto ricco al naso, con sentori di pera, addirittura sottobosco, balsamico e aromatico con menta e salvia. In bocca sviluppa un'armonia perfetta tra eleganza e potenza. Il 2011 con la vivacità di oggi promette questo e molto altro. Consiglio vivamente di farne una buona scorta: non ve ne pentirete. Nel Fiano 2011 non manca un'acidità spiccata. I profumi del vino si giocano su toni balsamici con note di menta e ginepro, accompagnati in bocca dal sapore agrumato del cedro. Freschissimo fino alla fine con una lunga scia minerale. Il potenziale d'invecchiamento con parabola ascendente, anche per questo vino arriva senza fatica a 10 anni e più. Il Fiano di Ciro Picariello è fatto con le uve migliori dai vigneti di Montefredane e Summonte.
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17,50 €